visita guidata da Ilaria Pelosi, storica dell’arte guida turistica
Nell’area della movida milanese, Porta Ticinese, si trova uno dei musei più vasti e ricchi di Milano, il Diocesano. Perché è ancora poco conosciuto? Si tende ad immaginare che l’arte sacra sia ripetitiva e celebrativa, in realtà a partire dal Medioevo a tutto il Seicento i maggiori committenti erano proprio gli ordini religiosi ed i cardinali.
Anche se dovevano sottostare a regole ben precise, gli artisti riuscirono comunque ad esprimere il loro genio, creando dei capolavori che, pur di soggetto religioso, riescono a trasmetterci le stesse emozioni dell’arte profana. Simone Peterzano, Fede Galizia, il Cerano, Giulio Cesare Procaccini, il Morazzone, Francesco Hayez, Mosè Bianchi, Lucio Fontana sono solo alcuni degli artisti esposti nel museo.
Inoltre reperti storici come il letto dove morì Sant’Ambrogio, i suoi oggetti risalenti al IV secolo d. C. e strettamente legati alla storia di Milano creano un piacevole diversivo all’itinerario pittorico. Ed al termine della visita ci si rituffa nella “mondanità” milanese con i vari locali aperti fino a tarda notte.
SPECIALE NATALE 2024
In occasione della visita al Museo Diocesano sarà possibile accedere alla mostra “BOTTICELLI. Adorazione dei Magi”.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli, capolavoro del Rinascimento italiano, è attualmente esposta al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi fino al 2 febbraio 2025, nell’ambito dell’iniziativa “Capolavoro per Milano 2024“.
Realizzato intorno al 1475 per la cappella dei Magi in Santa Maria Novella, il dipinto fu commissionato dal mercante Gasparre del Lama, che scelse questo soggetto sia per il richiamo al proprio nome sia per omaggiare i Medici, sostenitori della Compagnia dei Magi.
Botticelli creò una composizione innovativa, con la capanna al centro e numerose figure disposte armoniosamente intorno. L’opera si distingue per la maestria dei ritratti, i colori vivaci e la cura dei dettagli, mentre sullo sfondo le rovine antiche simboleggiano il tramonto del paganesimo e un pavone, sulla destra, rappresenta la Resurrezione.
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