visita guidata dal Linda Bertella, guida turistica e storica dell’arte
Milano 26 aprile 1881: in occasione dell’Esposizione Nazionale apre al pubblico la casa-museo di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, così come disposto nel suo testamento, “ad uso e beneficio del pubblico in perpetuo colle norme della Pinacoteca di Brera”. La dimora, una tra i primi e più aggiornati esempi a livello europeo di casa-museo in stile eclettico, riscosse grandissima ammirazione da parte dei contemporanei.
A partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento, nella Milano della censura austriaca il giovane, discendente da parte di madre dalla nobile famiglia Trivulzio, manifestò il proprio patriottismo impegnandosi come mecenate e patriota delle arti in un programmatico recupero del passato. L’unità culturale nazionale anticipava l’unità politica. Casa Poldi divenne il cantiere in cui le arti decorative contemporanee milanesi si autopromossero a modello di eccellenza in Europa, distinguendosi per lo studio attento basato sull’osservazione delle tecniche del passato. Nacque così la sua strepitosa collezione di quadri, arredi, armi e suppellettili inserite in contesti storicisti come il Gabinetto dantesco in stile bizantino, la Sala nera rinascimentale, la Sala rococò degli stucchi, lo Scalone barocco e il Salone dorato. In questo modo Poldi Pezzoli sostenne e salvaguardò per più di due decenni anche l’artigianato artistico civico.
Nonostante le gravi ferite causate dal bombardamento del ’43, possiamo ancora oggi ammirare questi ambienti e la notevole collezione di opere di maestri come Pollaiolo, Botticelli, Bellini, Piero della Francesca, Mantegna.
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