Itinerario guidato da Monica Torri, architetto e guida turistica
Il grande parco che si stende tra il Castello e l’Arco della Pace è oggi un frequentato giardino, in cui trascorrere il tempo libero nel verde, tra svago e relax. Ma pochi ne conoscono la storia, che il racconto della memorabile Esposizione del 1906, più volte citata parlando di Expo, ha solo fatto intuire. Una storia che risale al tempo dei Visconti e degli Sforza che in questo spazio, tra città e campagna, avevano la loro immensa tenuta di caccia e persino un serraglio d’animali feroci. Trasformato durante la dominazione spagnola in una piazza d’armi per le truppe alloggiate nel Castello, il futuro Parco Sempione prende le forme del giardino all’inglese alla fine dell’Ottocento, per diventare il secondo grande giardino pubblico dopo i Giardini di Porta Venezia.
Da allora, più volte trasformato e ridisegnato, il Parco affianca alla sua anima nobile, quella decisamente più popolare di spazio pubblico. Si popola quindi di monumenti come quello a Napoleone III del Barzaghi, compare il Ponte delle Sirenette, vi trovano sede le installazioni più recenti di Arman, di De Chirico con i suoi Bagni Misteriosi e poi di Burri che nel 1973 costruisce per la XV Triennale il suo tormentato Teatro Continuo. E nel frattempo il verde, ormai centenario si popola di edifici tra i più rappresentativi della città: demolita le fortificazioni del Castello, se ne usano le pietre per costruire l’Arena Civica; sorge l’Acquario, il Padiglione delle Acque dell’Esposizione del 1906; sorge il Palazzo dell’Arte, crogiuolo di opere dell’arte italica del Ventennio; sorge la Torre Branca che, mimando la Torre metallica di Parigi, porta la firma di Gio Ponti e sorge la bellissima Biblioteca del Parco.
Progetti e aspirazioni, non ultima la bagarre sull’opera di Burri, si susseguono e trovano spazio in questo magnifico giardino, sotto l’occhio pacifico di alberi secolari e delle pattuglie di papere che l’hanno scelto come propria dimora.
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