Itinerario guidato da Monica Torri, architetto e guida turistica
La mostra di Banksy ha portato alla ribalta un modo di dipingere sui muri della città che non è solo atto vandalico. Una forma di espressione sfaccettata che raggruppa un po’ genericamente lo slancio creativo di almeno un paio di generazioni e che brama di comunicare al mondo la propria opinione. Da forma di contestazione, spesso anche aggressiva, la street art ha preso così i connotati di un autentico linguaggio.
Non sempre facile da interpretare, ma comunque da “ascoltare”. Perché raccontare per immagini è sempre stato in fondo un modo di parlare. E così dalle tag che letteralmente firmano (imbrattano) i muri si è passati a murales e opere (d’arte?) che su ponti, viadotti, edifici comunicano una storia, un pensiero e che, colorando la città hanno finito per diventare uno strumento di riqualificazione sostenuto anche dalle Amministrazioni.
Un percorso tra i quartieri di Porta Ticinese e dei Navigli porta alla scoperta del caleidoscopico universo dell’arte di strada: dalle frasi che strappano un sorriso nella Via dell’Ironia, alla stupefacente Storia di Milano voluta da un parroco illuminato; dagli squali in agguato sotto i ponti del Naviglio alle cassette semaforiche dipinte; dalle creature mostruose, un po’ lupi un po’ armadilli, agli strani bianconigli della Darsena; dagli immensi cuori palpitanti di musica, alla scena di un’umanità omologata del Centro sociale COX e alle contestazioni politiche di via Gola che rivivono, edulcorate ma non prive di forza, nelle immagini di TVBoy.
- durata visita 2 ore circa
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